In occasione della Milan Design Week, Zanotta, azienda simbolo del design radicale italiano nel mondo, ha presentato alcune riedizioni di pezzi storici come la Cuculia e i vasi Dealbata, disegnati da Alessandro Mendini nel 1985 e 1986, lo specchio Sosia progettato da Ugo La Pietra nel 1982, oltre a presentare l’alzata Ara Fenice di Piero Bottoni.
La decisione di Zanotta di rieditare alcuni pezzi storici di Alessandro Mendini, Ugo La Pietra e Piero Bottoni rappresenta un'emozionante riscoperta dell'eredità del design italiano. Attraverso una collaborazione meticolosa tra Zanotta e i designers e gli Eredi, supportata dalla maestria artigianale di esperti, è stato possibile riportare in vita pezzi iconici che hanno segnato un'epoca.
In particolare, la riproposizione dei tre vasi in ceramica Dealbata e della ciotola Cuculia è un omaggio alla creatività senza tempo di Mendini. Questi oggetti non sono solo semplici complementi d’arredo, ma vere e proprie opere d'arte che combinano estetica e funzionalità.I vasi in argilla smaltata, disponibili in bianco o arancione lucido, con dettagli decorativi applicati amano e la ciotola in poliuretano rigido con laccatura lucida brillante bicolore, sono testimonianza della maestria artigianale e della ricerca estetica che caratterizzano il lavoro di Mendini. Questi pezzi non solo arricchiscono gli ambienti in cui sono collocati, ma trasmettono anche una storia di innovazione, bellezza e profondità che va oltre la semplice forma.
Lo specchio Sosia di Ugo La Pietra diventa un manifesto della fantasia dell'architetto, una tela su cui prendono vita oggetti, edifici e opere tridimensionali che si affollano sul bordo, creando una cornice dinamica e intrigante per lo spettatore. Questa profusione di segni e forme richiama l'atmosfera della "ricerca utopica" dell'architettura radicale, in cui la sperimentazione e l'innovazione erano al centro della pratica creativa. Realizzato con cristallo extra chiaro bisellato e decorato con stampa digitale, lo specchio Sosia non è solo uno strumento funzionale per osservare la propria immagine, ma un'opera d'arte che trasforma lo spazio circostante in un mondo ricco di immaginazione. La cornice, arricchita dai disegni fatti a mano dal designer, diventa un racconto visivo che invita lo spettatore a esplorare e a riflettere sulle infinite prospettive della vita e dell'architettura. Inoltre, la possibilità di integrare una fonte luminosa a led a luce calda nella parte posteriore dello specchio aggiunge un elemento di praticità, trasformando lo specchio non solo in uno strumento per riflettere la propria immagine, ma anche in una fonte di luce e atmosfera per l'ambiente circostante.
È molto più di un semplice oggetto d’arredo, l’alzata Ara Fenice realizzata da Zanotta. È un'opera che porta con sé un'eredità storica e un significato profondo, trasportando chi lo contempla in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio dell'arte e del design. Il tavolo Fenice nasce nel 1936 dal genio di Piero Bottoni che fece costruire la prima versione in cemento armato gettato in opera, saldamente ancorato al pavimento della sala da pranzo di Villa Muggia a Imola. L’architetto ne riprese tre volte il disegno, cambiando materiali e proporzioni, ma mantenendo sempre intatta l’idea originale. Negli anni Quaranta, fece realizzare il tavolo in legno, rispettivamente in noce e in pero; mentre la versione estrema dello stesso progetto, di quattro metri di lunghezza, venne realizzata interamente in cemento ed esposta alla IX Triennale di Milano del1951.Nel corso della rimessa in produzione del tavolo Fenice nel 2016, il team di Zanotta ha compreso appieno la qualità e l'importanza di quest'opera, grazie ai disegni originali conservati presso il Politecnico di Milano e messi a disposizione dall’Archivio Bottoni. Zanotta ha utilizzato le più avanzate tecnologie: resina cementizia per la superficie che riproduce la fisicità del disegno originale, e Polimex® per la struttura interna. È proprio quest’ultimo composto polimerico ad essere, secondo l’azienda, la chiave per risolvere industrialmente il progetto del tavolo: l’anima portante risulta così molto più leggera, eco-sostenibile, altamente prestazionale nell’assumere le forme e le dimensioni importanti che Piero Bottoni aveva sognato e tradotto con i mezzi a lui contemporanei. Attraverso Ara Fenice, Zanotta porta avanti una tradizione di eccellenza nel design italiano, non solo offrendo oggetti d'arredo funzionali, ma vere e proprie opere d'arte che incantano e ispirano.