“La tradizione del nuovo” è un progetto espositivo a cura di Marco Sammicheli sul design di ricerca, racconta come il design italiano abbia sempre avuto un approccio coraggioso e dedicato all'esplorazione. In mostra opere, installazioni, documenti, processi creativi e sperimentazioni che hanno contribuito allo sviluppo della società toccando aspetti sociologici, commerciali, ecologici, tecnologici e culturali tra il 1964 e il 1996. L’allestimento della mostra, progettato da Zaven, mette in scena materiali, metodi del design e della cultura del progetto tracciando nuovi percorsi formali e creativi per rinnovare il processo di sperimentazione e scoperta insito nella ricerca applicata al design italiano.
Zanotta è presente con alcuni oggetti unici, dal design singolare, espressione di innovazione progettuale e produttiva, sperimentazione di tecniche esecutive alternative e intuizione di soluzioni inedite, tra i quali segnaliamo:
Karelia di Liisi Beckmann del 1967 una delle prime poltrone senza struttura, realizzata interamente in poliuretano espanso caratterizzata dalla superficie a onde riconosciuta come icona pop anticonformista dell’arredo anni Sessanta e simbolo di libertà. Da quest'anno è tornata in collezione in una nuova edizione migliorata nel comfort della zona renale grazie ad una doppia densità del poliuretano, con il nuovo rivestimento cangiante in tessuto bielastico dalle straordinarie prestazioni tecniche;
la poltroncina Regina di Paolo Deganello del 1992 è una ricerca materica e formale espressa negli accostamenti materici e nel design avvolgente dello schienale in cuoio con braccioli e poggiatesta integrati che rivestono una struttura in acciaio; il sedile è in vimini;
il tavolino Trichio di Corrado levi del 1989 è un oggetto che si posiziona tra arte contemporanea e alto artigianato, si compone di due piani in cristallo posati su palle da bowling di diversi colori a creare due superfici di appoggio a livelli sovrapposti; è un esemplare firmato parte della collezione Edizioni che percorre strade meno consolidate per rispondere alle necessità quotidiane dell’abitare, regalando stupore e sorriso.
In mostra anche altri pezzi già presenti nella collezione del Museo, quali: il tavolo Quaderna, che fa parte dell'iconica collezione manifesto del "Radical Design" dove il reticolo bianco e nero rappresenta l'utopia visionaria degli anni 70, disegnato dal gruppo Superstudio; e lo sgabello futuribile Birillo con le sue forme "antropomorfe" disegnato da Joe Colombo nel 1970.
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