Partendo dal disegno del tavolo circolare a gamba centrale, i designer hanno sviluppato il concetto di modularità per costruire una collezione che include due tavoli con piano circolare - diametro 135 e 160 cm - e due tavoli ovali con piano da 230 e 260 cm. Il focus del progetto è la base strutturale concepita come un modulo da utilizzare singolarmente o multiplo in composizioni con due gambe asimmetriche: un cilindro, sottratto di una piccola porzione perimetrale, permette di ottenere una gamba dalla forma essenziale, esteticamente riconoscibile e funzionale allo sviluppo di una collezione. La gamba infatti può essere utilizzata da sola, dove le dimensioni del piano lo consentono, o essere affiancata ad un'altra per dare maggiore stabilità al piano.
Tavolo. Basi in poliuretano rigido laccate opaco colore talco, canapa, caramello, alga, amaranto, espresso e nero o laccate lucide colore talco, canapa e nero, oppure metallizzate colore caramello, alga, amaranto e espresso in abbinamento a piani in MDF nei medesimi colori laccati opachi talco, canapa, caramello, alga, amaranto, espresso e nero con inserimento di piano in cristallo extra light, temperato, retro verniciato nello stesso colore.
“Nel nostro linguaggio progettuale, amiamo utilizzare forme e volumi geometrici elementari, che interagendo e accostandosi creano forme complesse. Il tavolo Bol, è un esempio di questa ricerca, che restituisce un prodotto dalla forma precisa e imponente.” Zaven - Marco Zavagno e Enrica Cavarzan.
La seconda base è creata combinando due o più moduli tra loro in modo da ottenere un bilanciamento visivo asimmetrico.
Completano il progetto le scelte cromatiche, con tinte contemporanee come talco, caramello e verde alga e le finiture: il piano in MDF è sempre opaco, mentre la base in poliuretano rigido, oltre al laccato opaco, è disponibile anche in laccato lucido o metallizzato della stessa tonalità del piano, così da creare un contrasto e permettere alla luce di giocare con le superfici, restituendo ombre e riflessi. Il tavolo risulta così diverso a seconda del punto di osservazione e dall’interazione con la luce.