Il titolo della mostra, Io sono un Drago, prende spunto da uno dei suoi più emblematici autoritratti per enfatizzare la sua singolare posizione nel mondo del progetto.
Triennale Milano e Fondation Cartier pour l'art contemporain in collaborazione con Archivio Mendini, presentano un’ampia retrospettiva sull’opera di Alessandro Mendini (1931 – 2019, Milano), architetto, designer, artista e teorico che ha segnato le rivoluzioni del pensiero e del costume del vecchio secolo e del nuovo millennio.
Il titolo della mostra, Io sono un Drago, prende spunto da uno dei suoi più emblematici autoritratti per enfatizzare la sua singolare posizione nel mondo del progetto.
Rifiutando sin dagli anni sessanta la logica del tardo razionalismo, Mendini ha indicato una strada che solo superficialmente può definirsi eclettica ma che va piuttosto intesa come ammissione della complessità della Modernità: un groviglio inestricabile di flussi e di attitudini che non possono riconoscersi in un’identità univoca e stabile nel tempo.
L’esposizione, che presenta opere di vario formato, materiale e soggetto, oltre a disegni, quadri, decorazioni e descrizioni di performance, vuole restituire lo sguardo di Mendini sul mondo, la sua empatia col significato delle cose d’ogni giorno, il mistero della poesia e il lievito dell’ironia che trasformano il “banale” in una sorpresa che rivela l’incanto del quotidiano.
In occasione della mostra, il tavolo / sedia Zabro realizzato da Alessandro Mendini per Zanotta nel 1984 sarà parte dell’allestimento in Triennale. La mostra sarà visitabile dal 13 Aprile al 10 Novembre 2024.
Immagine: Alessandro Mendini, Io non sono un architetto sono un drago, 2006, Archivio Alessandro Mendini